lunedì 22 dicembre 2014

Il Giro del Mondo in 12 foto

Una raccolta di 12 foto scattate da voi viaggiatori durante le nostre scorribande per il mondo nel 2014.
Tigri, gorilla, camaleonti, giaguari...

Sedetevi comodi per qualche minuto, aprite un buon vino e spolverate la vostra macchina fotografica.

Buon Natale, ci vediamo nel 2015.




giovedì 11 dicembre 2014

"Il più grande ostacolo al Rewilding è l'incapacità di immaginarlo"



Anno domini 2014

Domanda N°1
Pensate velocemente alla fauna nordamericana. Ora ditemi i primi tre animali che vi sono venuti in mente.
Orso-lupo-coyote? Aquila-bisonte-puma? Alce-condor-bighorn?

Bene.

Sorvoliamo l’Atlantico e atterriamo in Europa ora, per la

Domanda N°2
Ditemi velocemente dove pensate-credete-immaginate che pascolino felici i bisonti europei.
Perché TUTTI voi sapete che ci sono bisonti in Europa, vero??
Da bravi naturalisti che siete avrete pensato alla Polonia, magari i più audaci avranno detto Russia e Romania, magari i più fantasiosi avranno detto Germania…


 
Ora facciamo un salto nel futuro immediato, solo una sbirciatina.
Anno domini XXX, diciamo 2030.

La risposta alla domanda N°1 potrebbe sorprendervi.
GHEPARDO-LEONE-ELEFANTE

Quella alla domanda N°2 pure.
Gran parte dell’Europa centrale in pratica, dall’Olanda ai Carpazi, dalla Lituania alla Romania.

 
Sembra che sia ufficialmente iniziata la partita globale del “Rewilding”, il far tornare la Megafauna nel ricco e opulento Occidente. Quindi via libera a tutte quelle bestie obese che scorrazzavano nelle praterie e nei boschi nordamericani in epoche varie da milioni di anni fa fino a circa 13000 anni fa, Pleisotocene. Il leone? Roba loro. Degli ammerigani. Il ghepardo? Pure. Cammello, mastodonti vari, mammuth, cavalli? Anche.
Quattro specie di cammelli, tre specie di cavalli, cinque specie di elefanti, grandi predatori assimilabili agli odierni leoni e ghepardi…poi più nulla. Si sono trasferiti in Asia attraverso l’odierna Alaska, mentre nell’America Settentrionale arrivavano dalla Siberia il popolo Clovis, i famigerati cacciatori di Mammuth dalle letali lance, e la festa era finita…e iniziava quello che è stato chiamato il “Pleistocene Overkill”, la mattanza insomma…
E allora reintroduciamo i loro parenti più stretti, quelli attuali, in enormi aree private isolate degli USA, in un furore ecologico e in una fede assoluta nei fenomeni di regolazione trofica top-down da fare invidia ad un bombarolo dell’ISIS.
Il punto di riferimento non è più l’arrivo degli europei in America quindi, ma il Pleistocene.
Non mi interessa fare rivivere la fauna sterminata dagli spagnoli, ma quella sterminata dai cavernicoli.

 
Prima di ridere del “Rewilding”, attenzione! Qui non si parla di un dibattito scientifico che si sviluppa su Focus, Gardenia o ViverSanieBelli. Ma di questo ad esempio:

-T. Caro, “The Pleistocene re-wilding gambit,” Trends Ecol Evol, 22:281-83, 2007
-J. Donlan et al., “Re-wilding North America,” Nature, 1. 436:913-14, 2005
-C.J. Griffiths et al., “Resurrecting extinct interactions with extant substitutes,” Curr Biol, 21:762-65, 2011.
-C.J. Griffiths et al., “Assessing the potential to restore historic grazing ecosystems with tortoise
ecological replacements,” Conserv Biol, 27:690-700, 2013.
- L.M. Navarro, H.M. Pereira, “Rewilding abandoned landscapes in Europe,” Ecosystems, 15:900-12, 2012.
-C.J. Sandom et al., “High herbivore density associated with vegetation diversity in interglacial
ecosystems,” PNAS, doi:10.1073/pnas.1311014111, 2014.

 
Fatevi un giro qui. Occorre dire che è coinvolgente la faccenda, sembra un po’ l’apprendista stregone di “Fantasia” della Disney, o il pianeta Protoplas dell’ “Elianto” di Stefano Benni…

Lo scopo di tutto ciò è nobile, e nasconde un enorme senso di colpa da ominide consapevole che tutte queste enormi bestie sono scomparse milioni o millenni di anni fa anche e soprattutto per causa nostra…cosa c’è di meglio allora del  “Rewildling” come catarsi, fare esperimenti ecologici di “restoration ecology” ed “evolution”, e riportare il tutto ad una condizione ancestrale più naturale? 20 grammi di protezione della biodiversità aggiunti a 5 grammi di Rewilding et voilà! abbiamo la nostra strategia di conservazione.
Poi si giura e spergiura che, sì, ci saranno anche grosse ricadute economiche, ma non si tratterà di tanti Jurassic Park sparsi per l’America, che sappiamo come è andata a finire…

Andiamo in Europa ora. 


 
Due fatti:

  • L’Europa è più “verde” ora rispetto a 100 anni fa. Sembra che ci sia una tendenza generale della popolazione umana verso l’abbandono delle campagne e delle montagne (i nostri Appennini lo confermano…).

Guardate un po’ qua:

www.wageningenur.nl/en/Expertise-Services/Chair-groups/Environmental-Sciences/Laboratory-of-Geoinformation-Science-and-Remote-Sensing/Models/Hilda.htm

 
  • La legislazione europea sembra essere particolarmente incline a favorire programmi di conservazione di specie e/o ecosistemi negli ultimi anni, in un network transnazionale di forte impatto.

 
È in questo humus che è iniziato quest’anno il  Bison Rewilding Plan” (2014-2024), dell’olandese Rewilding Europe con la consulenza della Zoological Society of London.
Lo scopo è quello di diffondere un po’ ovunque il Bisonte europeo (Bison bonasus) in Europa centrale, dall’Olanda alla Russia e lungo tutti i Carpazi. Ovviamente allo stato libero.

Magari evitando soluzioni fantasiose già effettuate come prova, come la reintroduzione in isole sabbiose danesi, riserve private scozzesi in mezzo a percorsi escursionistici, ex stazioni militari sovietiche ancora minate…
Lo sanno tutti che con queste reintroduzioni di megafauna non si potrà mai più rivivere i fasti ecologici del Pleistocene, ma rinvigorire gli ecosistemi con i cugini degli animali che li hanno modellati nel passato, quello almeno lasciateglielo…
Noi per quest’anno continuiamo ad andarlo a vedere a Bialowieza, ma chissà per il futuro…

Ovviamente in Europa “rewilding”non coinvolge solo bisonti. Ma tante altre bestiole, magari del Pleistocene, chissà. Questo è il network che si sta creando:


 Rewilding Europe areas (in purple) and other rewilding initiatives (in red) across Europe.
 By August 2014, 34 areas are part of the network.


Ah, c’è anche il nostro Appennino Centrale come luogo designato per la reintroduzione della megafauna. Non si sa bene ancora chi sarà il prescelto, ma ho come l’impressione che, cari allevatori e contadini abruzzesi, l’orso marsicano vi sembrarà un peluche Trudi a confronto…